Sul fienile di Pellizza da Volpedo. Ultimi giorni di apertura della mostra
Prosegue fino a domenica 30 giugno la possibilità di vedere Sul fienile, il capolavoro di Giuseppe Pellizza datato 1893, presso lo Studio-Museo del pittore in via Rosano 1/A a Volpedo. Orari: sabato 15-19, domenica 10-12 e 15-19
Volpedo, paese natale di Giuseppe Pellizza, in provincia di Alessandria, è teatro di un’operazione culturale dal grande significato storico e artistico: torna Sul Fienile, la grande tela dipinta nel 1893.
Presentazione della mostra: sabato 1 giugno, Società Operaia di Volpedo, ore 17
Orari di apertura, fino a domenica 30 giugno: sabato 15-19, domenica 10-12 e 15-19. Non è necessaria alcuna prenotazione, l’ingresso è gratuito. Visite guidate per gruppi organizzati di almeno 10 persone sono concordabili anche al di fuori di questi orari (info@pellizza.it oppure 338 563 3056)
Da sito Facebook di Radio PNR Tortona: “Pillola di Country User” del 18 giugno 2019, video di Claudio Cheirasco dedicato a Sul fienile
Sul fienile ritorna nello Studio di Giuseppe Pellizza: clicca qui per ascoltare la trasmissione “Qui comincia” di Rai Radio 3 di lunedì 3 giugno
L’esposizione ha luogo nello Studio del pittore in via Rosano (articolo da “La Stampa” di domenica 2 giugno 2019):
Dal 2 al 30 giugno 2019 nello studio del pittore, donato dalle figlie al Comune di Volpedo e aperto al pubblico grazie alla Associazione Pellizza da Volpedo onlus, viene esposto Sul fienile, uno dei più importanti capolavori divisionisti in collezione privata di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907). La tela di importanti dimensioni (133×243,5 cm) torna nel luogo dove fu concepita e dipinta, riportata al suo originale splendore grazie a un attento intervento di restauro e inserita nella sua cornice originale, assente nell’ultima delle rare esposizioni dell’opera (Torino, Gam 1999- 2000) e rimontata in occasione della mostra.
Il paese natale del pittore, in molti dei suoi scorci e nelle aperture sulla campagna, permette al visitatore di conoscere meglio lo sviluppo della vita artistica di Giuseppe Pellizza, che sempre rimase legato a Volpedo e alla natura circostante, punto di partenza per l’elaborazione della maggior parte delle sue opere. Un ulteriore spunto di riflessione deriva dalla possibilità del confronto diretto tra il Fienile del suo celebre dipinto e il luogo fisico, ovvero il fienile di casa, ancora esistente a pochi passi dallo studio.
La mostra, curata da Aurora Scotti, da molti anni studiosa dell’opera di Pellizza e autrice del Catalogo generale del pittore alessandrino, e dall’Associazione Pellizza da Volpedo, è organizzata dalle Gallerie Maspes di Milano, col patrocinio del Comune di Volpedo.
Accompagna l’esposizione, un catalogo Edizioni Gallerie Maspes contenente un saggio introduttivo della curatrice e una serie di approfondimenti sulla fortuna critica dell’opera, rimasta in una collezione privata per oltre un secolo e quindi raramente visibile, sul dibattito letterario/artistico sviluppato a partire dal tema del dipinto, sul rapporto di Giuseppe Pellizza con i luoghi volpedesi; e sui risultati delle indagini diagnostiche non invasive e del restauro, che meglio faranno comprendere l’iter creativo e la realizzazione del dipinto.
Preparato con lunghe riflessioni nel corso del 1892, Sul fienile fu eseguito nel corso del 1893 ed esposto a Milano nel 1894, e in parte ripreso ancora tra 1895 e 1896 per attenuare un “cielo troppo bluastro”. Insieme al quasi contemporaneo Processione, fu il primo quadro in cui Pellizza cercò di applicare meticolosamente il divisionismo e rivela una scrupolosa attenzione al vero. Il pittore stesso, consapevole dell’importanza rivestita da quest’opera nel suo iter creativo, la indicò come l’inizio di una sua nuova fase pittorica, attenta ai temi sociali e capace di instaurare un più stringente rapporto col vero grazie all’utilizzo della nuova tecnica. Poteva così comunicare efficacemente con tecniche nuove e scientificamente esatte il suo modo di sentire e di porsi nei confronti del vero. La medaglia d’oro vinta a Monaco nel 1901 confermò a Pellizza la fiducia in questa sua opera.