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Mammine
(1892)
olio su tela, cm 213×203
collezione privata
Il dipinto riassume in modo emblematico lo studio dal vero sulla natura, sul lavoro e sull’uomo, condotto dal pittore nel periodo di intensa e puntuale formazione degli anni giovanili. Ispirato ad un soggetto di genere di quotidiana vita campestre, rappresenta un prato scintillante sotto la luce viva del sole, su cui si stagliano nette le figure di ragazzine con bambini, in vibranti controluce.
Anche lo sfondo, in articolata struttura spaziale segnata dai tronchi d’albero, e la chiusura del campo con un alto muretto nella parte destra riconducono ai molti bozzetti dal vero fatti nei dintorni di casa Pellizza nel corso del 1890-91.
Lo sfondo è occupato da episodi di lavori campestri; in primo piano domina la scena, certo di genere ma immune da qualsiasi bozzettismo, delle fanciulle che fanno da mamma ai fratellini, disposte secondo una composizione piramidale. L’apparente semplicità del tema lascia il posto ad una sapiente costruzione dell’immagine, tanto da far guadagnare al pittore i primi riconoscimenti importanti: la medaglia d’oro e il plauso della critica all’esposizione italo-americana di Genova del 1892. Venduta in Russia nel 1898, la tela ricompare in un’asta londinese del 1980.
Pellizza da Volpedo: Catalogo Generale, a cura di Aurora Scotti, Milano, 1986 scheda 756
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